Migliorano i dati relativi alla scuola italiana, in termine di formazione ed istruzione: cosa rivelano i numeri ISTAT.

Il 24 gennaio, in occasione della Giornata Internazionale dell’Educazione istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, si è riflettuto sull’impatto dell’educazione nella costruzione di società eque, progredite e pacifiche. In questo contesto, l’Italia ha compiuto progressi significativi compiuti nel settore educativo, nonostante si possa migliorare ancora di più. Secondo i dati rilevati da Eurostat nel 2023, si è assistito a un calo nel tasso di abbandono scolastico precoce in Italia rispetto al 2007, accompagnato da un incremento notevole dei soggetti che hanno ottenuto una qualifica di istruzione terziaria nello stesso arco temporale.

L’analisi dei progressi educativi in Italia: i dati ISTAT

Durante l’anno scolastico 2023/24, oltre 7 milioni di studenti hanno ripreso il cammino formativo nelle aule scolastiche italiane. Tra questi, oltre due milioni di alunni delle scuole superiori, il 51,4%, in sostanza, opta per i licei, il 31,7% per gli istituti tecnici e il 16,9% per gli istituti professionali.

Il report Noi Italia 2023 dell’ISTAT evidenzia che, nel 2022, il 29,2% dei giovani vantava titoli di studio terziari. Un trend in ascesa è confermato anche dai dati Eurostat: una percentuale passa dal 18,8% del 2007 al 29,2% nel 2022 nella fascia d’età 25-34 anni.

Un candidato ad un concorso
Un candidato ad un concorso

Nel contempo, si evidenzia un decremento nell’abbandono scolastico, passando dal 19,5% nel 2007 all’11,5% nel 2022, segnando un calo di 8 punti percentuali e attestando un miglioramento sostanziale nel contesto educativo nazionale.

Confrontando con gli standard europei, l’Italia mostra ancora un gap, visto che la spesa pubblica per l’istruzione, nel 2021 si attestava al 4,1% del PIL, inferiore alla media UE del 4,9%. Inoltre, si riscontra una disparità territoriale tra Nord e Sud Italia, con una percentuale superiore al 19% di giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non cercano attivamente occupazione nel Mezzogiorno.

Le strategie per ottimizzare il sistema educativo italiano

Per innalzare – ulteriormente – la qualità dell’istruzione in Italia, è fondamentale l’adozione di misure strutturali, investimenti mirati e una strategia a lungo termine. È fondamentale un monitoraggio costante del sistema educativo per identificare e affrontare specifiche criticità.

Un altro passo importante da compiere è l’investimento nella formazione degli insegnanti, sia durante il percorso universitario, sia nel corso della loro carriera, garantendo – allo stesso tempo – una retribuzione congrua. Al momento, lo stipendio medio annuo lordo di un docente in Italia è di 29.669 euro, inferiore alla media dell’Eurozona che si attesta a 33.021 euro.

È altresì importante l’aggiornamento continuo dei programmi scolastici, ponendo particolare enfasi sull’innovazione pedagogica e sull’acquisizione di competenze per affrontare le sfide contemporanee sul piano formativo.

Infine, per un’istruzione inclusiva ed equa, è necessario promuovere la partecipazione attiva degli studenti e assicurare pari opportunità di accesso all’istruzione, indipendentemente dal genere e ridurre, infine, l’abbandono scolastico.

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ultimo aggiornamento: 12-02-2024


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